Quando si parla di lavoro domestico ci riferiamo a quei lavoratori che prestano a qualsiasi titolo la loro opera per il funzionamento della vita familiare.
Può essere personale con qualifica specifica o personale adibito a mansioni generiche.
Il lavoratore svolge la propria attività per migliorare l’andamento della vita familiare, dietro retribuzione in denaro o in natura.
Nell’ambito del rapporto di lavoro domestico non è necessario che il datore di lavoro rivesta il ruolo di imprenditore.
Le categorie dei lavoratori domestici comprendono ad esempio colf, cuochi, autisti, dame di compagnia, bambinaie e badanti.
Doveri del datore di lavoro
- corrispondere al lavoratore domestico la retribuzione secondo le condizioni pattuite con cadenza non superiore al mese;
- fornire al lavoratore, in caso di convivenza, il vitto e l’alloggio, un ambiente che non sia nocivo alla integrità fisica e morale del lavoratore stesso ed una nutrizione sana e sufficiente;
- tutelare la salute del lavoratore in caso vi siano in famiglia fonti di infezione;
- garantire al lavoratore il rispetto della sua personalità e della sua libertà morale;
- lasciare al lavoratore il tempo necessario per adempiere agli obblighi civili ed ai doveri essenziali del suo culto.
Doveri del lavoratore
- prestare la propria opera con la dovuta diligenza secondo le necessità e gli interessi della famiglia in cui lavora, avendo cura di seguire le disposizioni del datore di lavoro;
- mantenere la necessaria riservatezza per tutto il periodo lavorativo.